venerdì 30 settembre 2011

Mi piacerebbe far arrivare un messaggio alla Piazza di Parma !!


Guarda caso le inchieste che riguardano personaggi del o legati ai partiti di sinistra (vedi fratello di Errani, il figlio di DiPietro o tutto quello che sta saltando fuori su Penati ecc..) non trovano mai risalto, vengono minimizzate e a breve spariscono dalla circolazione!!!! E quanti esempi si potrebbero portare  anche del passato !!!!! Ora che il risultato a Parma è stato ottenuto probabilmente l'inchiesta rallenterà per non dover andare a scavare troppo, con il pericolo che qualcuno parli e metta in difficoltà il burattinaio. Bernini se ne starà buono buono  in galera senza parlare, aspettando di essere ricompensato in futuro per il suo silenzio.
Ora a Parma il Pd esulta sul caso Parma con frasi del tipo "Parma liberata !! " Liberata da cosa !? Forse qualcuno potrà credere che il PD li salverà; Parma rinascerà; che il male è stato sconfitto. 
Illusi !!

Il PD è un sistema di potere analogo e alternativo al PDL. Per fare solo un esempio chi si aspetta uno stop alla cementificazione rimarrà deluso. Per non entrare in argomenti tipo inceneritore ecc.....
Mi piacerebbe fare arrivare un messaggio di avvertimento agli "indignados della piazza": a conferma degli interventi del capogruppo PD Pagliari (ieri sera ad  molto pacati e sereni), state attenti alla sinistra! Non solo non potrà risolvere  i problemi della città, ma soprattutto è realmente corresponsabile della situazione attuale, ricordando la pesantissima influenza che ha sempre avuto sui poteri forti e nelle attività imprenditoriali e sociali.

Il pensiero verde

giovedì 29 settembre 2011

Bozza Calderoli, iter d'urgenza per le riforme costituzionali


Il testo prevede il dimezzamento dei parlamentari e la nascita del Senato federale
Approderà in Senato la prossima settimana. Lo ha detto lo stesso ministro nell'Aula di palazzo Madama affermando che, "al di là dei tempi necessari per la firma" da parte del Quirinale, il testo arriverà "al massimo l'inizio della settimana prossima".
"Il 22 luglio - ha detto il ministro - il governo ha approvato la riforma complessiva della Costituzione e il 14 settembre ne ha dichiarato l'urgenza. Proprio nella giornata di lunedì ho riferito al presidente della Repubblica i contenuti di quella riforma, rispetto anche agli aggiornamenti che si erano svolti nel corso del tempo e, al di là delle sue prerogative e dei tempi necessari per la firma, ritengo che ragionevolmente per il fine settimana o al massimo l'inizio della settimana prossima la proposta venga assegnata. 
Il ddl Calderoli, che prevede, tra l'altro, il taglio del numero dei parlamentari, approderà in Senato la prossima settimana. Lo ha detto lo stesso ministro nell'Aula di palazzo Madama affermando che, "al di là dei tempi necessari per la firma" da parte del Quirinale, il testo arriverà "al massimo l'inizio della settimana prossima".
"Il 22 luglio - ha detto il ministro - il governo ha approvato la riforma complessiva della Costituzione e il 14 settembre ne ha dichiarato l'urgenza. Proprio nella giornata di lunedì ho riferito al presidente della Repubblica i contenuti di quella riforma, rispetto anche agli aggiornamenti che si erano svolti nel corso del tempo e, al di là delle sue prerogative e dei tempi necessari per la firma, ritengo che ragionevolmente per il fine settimana o al massimo l'inizio della settimana prossima la proposta venga assegnata. 


Il pensiero verde

Salta a Parma il Consiglio Comunale di oggi, ieri sera attorno alle 21,00 Vignali si è dimesso.

Dopo una lunga giornata di frenetiche telefonate ai consiglieri, vertici e incontri, il sindaco si arrende e dice addio: "Ce l'ho messa tutta, mi dimetto per ridare serenità alla città. Non sono indagato"
Intanto viene confermato il rientro dei milioni di euro della metro. 

lunedì 26 settembre 2011

Nuove scosse di terremoto a Parma.



Quattro arresti della Finanza: c'è anche l'assessore Bernini - Mazzette per gli appalti sulla ristorazione scolastica.






















Quattro arresti all'alba - Nuovi clamorosi colpi di scena nell'inchiesta sulla corruzione.
La Guardia di Finanza ha effettuato all'alba 4 nuovi arresti. Ed è ormai confermata la voce che fra gli arrestati ci sia anche un assessore della giunta comunale: si tratterebbe di Giovanni Paolo Bernini. E sarebbero in corso perquisizioni in Municipio.
Sembra siano finiti in manette anche uno stretto collaboratore dell'assessore (Paolo Signorini, nella foto sotto) e due imprenditori: Mauro Tarana (dirigente Copra Piacenza) e Antonio Martelli, parmigiano. Bernini è in carcere a Forlì, Signorini a Rimini, Tarana a Bologna; Martelli è agli arresti domiciliari.


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Quando i nodi vengono al pettine !!


Holding Stt, Buzzi risponde a Zorandi: “Non c’è nulla di vero”.

Dopo le accuse del segretario della Lega Nord, Andrea Zorandi, oggi è arrivata la piccante risposta del vice sindaco Paolo Buzzi. Al centro del botta risposta la holding del comune Stt. un argomento che prima dell'estate aveva scatenato feroci polemiche tra maggioranza e opposizione. "“Diventa difficile capire da dove il segretario della Lega Zorandi abbia tirato fuori che Stt sia in procinto di comprare la sede in cui oggi è in affitto. Non c’è nulla di vero. Zorandi dovrebbe spiegare quali sono le sue fonti o almeno perché non ne verifica l’attendibilità, altrimenti saremo costretti a pensare che si inventi le notizie per finire sui giornali".
Buzzi continua la polemica: "Rispetto alla situazione finanziaria di Stt, Zorandi non ha ancora capito cosa sono e a cosa servono le Stu: la loro mission è realizzare opere pubbliche, costruire interi quartieri, come fanno ad essere in attivo? Una situazione debitoria è fisiologica per le Stu e prevista dalla legge. E quando società di rating internazionale come Standard & Poor’s definiscono stabile e promuovono la situazione finanziaria di Stt, che figura ci fa Zorandi con il suo pallottoliere e le sue bufale da vecchia politica?”.



"QUESTO CIO' CHE RISPONDEVA IL VICE SINDACO BUZZI ALLE ACCUSE DEL SEGRETARIO DELLA LEGA NORD DI PARMA."


"E QUESTI SOLO ALCUNI ESEMPI RECENTI SULLA REALE SITUAZIONE ATTUALE STT .


"SAREBBE INTERESSANTE CHIEDERGLI ORA UN'ALTRO COMMENTO !!!!!!!"




"Comune, scandali e malumori. Il futuro resta appeso ad un filo."

I debiti del Comune e delle sue holding, le cattive gestioni delle società partecipate, il caso Bonsu, le tangenti verdi, la metropolitana, l’inceneritore e ora la nuova ondata di arresti che ha coinvolto anche il comandante della polizia municipale Giovanni Maria Jacobazzi (nella foto). E’ un calderone che bolle. Gli undici arresti di questa mattina, con conseguenti perquisizioni al Comune, al Duc e negli uffici della polizia municipale, suonano come un terremoto. L’ennesima scossa all’amministrazione comunale che ora vacilla pericolosamente. Ma anche ulteriore fango sul corpo della polizia municipale, questa volta per colpa del suo comandante. Una situazione insostenibile, ripetono da diverso tempo i partiti dell’opposizione, ma anche le varie associazioni di cittadini.
Ancora una volta Parma finisce sulle prime pagine dei giornali e delle tv nazionali, travolta da un nuovo scandalo, forse quello decisivo per le sorti di Vignali e soci. La fine della legislatura è prevista per il prossimo anno (2012), ma il futuro imminente resta avvolto nell’incertezza e solo la riunione della maggioranza, prevista per il pomeriggio, potrà fare luce su una vicenda inquientante. Assessori e consiglieri vicini al sindaco Vignali hanno la bocca cucita, ma i malumori sono evidenti. In questo momento l’unica certezza è che Parma torna al centro degli scandali. Quanto sono lontani i tempi dell’isola felice!




"Stt, Varazzani si rivolge alle banche: “Serve un finanziamento da 43 milioni”


La situazione finanziaria della holdin Stt è disastrosa, non è una novità. Come non è una novità l’intervento delle banche per salvare la holding comunale ricoperta da milioni di debiti. “Dalle banche servono 43 miliopni di euro” ha spiegato il presidente di Stt Massimo Varazzani, durante la commissione consiliare di questo pomeriggio in Comune. Un concetto già ribadito in altre occasioni, così come il probabile avvio di azioni di responsabilità contro l’ex presidente Andrea Costa. “Azioni di responsabilità altrimenti mi dimetto” ha tuonato il numero uno di Stt.
“La situazione è migliorata dopo il conferimento delle azioni di Iren, ma stiamo trattando con le banche per dilazionare i debiti e per ottenere un nuovo prestito di 43 milioni. Somma indispensabile – conclude Varazzani – per completare le opere pubbliche già programmate”. Argomenti che infiammeranno ancora di più le polemiche dell’opposizione, come avvenuto oggi durante la commissione consiliare.





" unpensieroverdeperparma"

"Il mistero svelato" di Cesare Piazza


IL MISTERO SVELATO

Ciao a tutti J

Leggete qui sotto: vi ricordate la vicenda delle tre supporter di Vignali?

Bene…..leggete la parte evidenziata in giallo e poi andate alla pagina successiva del documento ….et voilà…. svelato il mistero !!!!

Direi che ulteriori commenti siano assolutamente inutili !!!

Un saluto a tutti….. meno che a manfredi

Le tre supporter di Vignali



Chi ha detto che i Portici del Grano sono assiepati di contestatori di Vignali? Ci sono tre impavide signore che hanno voluto testimoniare la loro fiducia in Pietro. E se gli “indignados” parmigiani utilizzano il web per propagare la loro “battaglia” pro dimissioni del sindaco, le tre si sono adeguate e hanno scelto Facebook per testimoniare la loro fiducia nel primo cittadino.
Ma chi sono? Ce lo racconta la  lettrice Francesca in una mail. Da sinistra verso destra: ”Francesca Gambarini, vicina a Luigi Giuseppe Villani e coordinatrice Pdl di Fidenza, nonché presidente del Consiglio Comunale (47 preferenze, sic.). Al centro Antonella Amore, da sempre ‘protetta’ da Massimo Moine che, dopo averla imposta nel 2004 durante la fallimentare gestione Franchi come assessore a Salsomaggiore Terme (paese dove probabilmente la nosta amica beneventina neanche aveva mai messo piede), è stata dirottata con due contratti part-time nei comuni di Parma e Torrile per poi riuscire a diventare ‘interamente’ del nostro amato comune ducale. Infine abbiamo Mariagrazia Pontremoli, vicina al vicesindaco Buzzi ed ‘inspiegabilmente’ assunta come segretaria prima in Spip e poi in Stt. E ci credo che sostengono il sindaco Vignali, ci mancherebbe altro!”.
E ci mancherebbe che il Pdl non appoggiasse il civico Pietro, aggiungiamo noi.
“Forse sarò una inguaribile sognatrice ma è per me insopportabile ed avvilente constatare quale sia il modo più semplice per fare strada in politica e come si conquistino ambiti posti di lavoro nel nostro Paese e nella nostra città”, conclude Francesca


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Leggere e....rimenbrare !!


Salve a tutti,
lo so che è una frittata già proposta, ma a me piace "ricordare" a questi signori che non è vero che la gente ha la memoria corta!!!!
Ieri sera a Parma Europa il nostro caro vicesindaco Buzzi ha elogiato il Sindaco per aver avuto il coraggio di cancellare il progetto Metropolitana per non fare ricadere le spese sui cittadini.... inoltre lo stesso Buzzi parla di Amministrazione eletta in base ad un programma elettorale ben preciso (quindi di cosa ci lamentiamo?).
In allegato troverete un articolo che riguarda giusto il nostro Vicesindaco e le sue dichiarazioni riguardo alla realizzazione della Metro ....leggete e rimembrate :)
Caro Buzzi, altro che elogiare il Sindaco x il suo coraggio ......abbia Lei una volta tanto il coraggio di fare quello che dice !!!!!
E' pur vero che dopo che Manfredi mi aveva risposto che le sue (di Manfredi) "...sono solo dichiarazioni di carattere politico-amministrativo e che quindi non deve dimostrare niente a nessuno" .....cari miei....direi che non ci sono altri commenti da fare ....e il bello è che lo dicono con aria di vanto !!!!
Un saluto a tutti ... meno che a manfredi e a tutti quelli che fanno dichiarazioni di carattere politico-amministrativo  :-)




Ecco le dichiarazioni apparse sui giornali:

buona lettura !!


"sabato 5 Aprile 2008"


ll ricorso della Vianini? Il Tar di Parma deciderà entro venti giorni in forma abbreviata. Ma per noi il ricorso è
infondato». Lo ha detto il presidente di MetroParma,la società interamente partecipata dal Comune incaricata di gestire la fase appaltante del bando di gara pubblico,Renzo Rossolini, durante la sua audizione ieri in commissione consiliare Controllo.LaVianini,una delle quattro aziende partecipanti, aveva fatto ricorso ritenendo
illegittima l'esclusione sancita dalla commissione che sta esaminando le domande.Quanto ai costi di realizzazione,dati i 168milioni di euro statali,i 96 che il Comune ha preso a prestito dal Cipe con un finanziamento di 24 anni,sono ancora da trovare i 37milioni di materiale  rotabile,per i quali,afferma Rossolini,«abbiamo dato mandato per accedere ai finanziamenti e lo Stato dovrebbe erogarli».Il consigliere di
«Ia minoranza di Ap Paolo Pizzigoni e il rappresentante del comitato StopMetro Andrea Bui hanno sollevato dubbi sul numero di passeggeri previsti (25milioni l'anno e 80mila al giorno secondo le stime contenute nella delibera comunale approvata a suo tempo dal consiglio comunale) al fine di sostenere i costi di gestione,
affidati ad una ditta che non sarà quella costruttrice.«La valutazione va fatta considerando un sistema integrato di trasporto gomma e ferro - dice Rossolini - che comprende parcheggi scambiatori, righe blu e riduzioni di spesa di Tep, tagli al personale compresi, che vedrà ridotto di due milioni i chilometri all'anno percorsi dai bus».Tuttavia,afferma il vicesindaco Paolo Buzzi provocando le proteste di alcuni dei presenti all'affollata commissione, «nel caso occorra saranno i cittadini a contribuire, perché hanno votato una maggioranza comunale che nel suo programma aveva la realizzazione della metro».Lodovico Cutaia,segretario provinciale
del Prc e Giuseppe Massari,consigliere comunale del Pd,hanno invece insistito sui problemi che la realizzazione
comporterà per la città anche a livello ambientale,specie per quartieri già saturi di cantieri come il San Leonardo.


"unpensieroverdeperparma"

Parla Marco Chierici, fra i primi promotori del "Giro della Padania" .


Gentile Direttore,
dopo le numerose polemiche e gli scontri anche violenti che hanno accompagnato la carovana del 1° Giro Ciclistico della Padania per Professionisti, vorrei rendere nota una "statistica". Essendo tra coloro che per primi proposero con varie iniziative questa competizione sportiva, preciso:sportiva e non politica, anche se politicizzata, sono andato a verificare un dato del quale ero già certo. Parlo dei più grandi campioni di ciclismo della nostra storia. Sono quindici gli atleti italiani che hanno vinto almeno un campionato del mondo e tutti e quindici sono originari della cosiddetta Padania. Dal 1927 con Alfredo Binda, fino all'ultima maglia iridata di Ballan, nemmeno uno dei nostri campioni del mondo ha visto la luce a sud della Toscana. Dopo Binda (3 volte campione del mondo), nell'albo d'oro troviamo: Guerra, Coppi, Baldini, Adorni, Basso, Gimondi, Moser, Saronni, Argentin, Fondriest, Bugno, Cipollini, Bettini, e appunto Ballan.Per molti lettori questa potrà sembrare una sciocchezza di poco conto, ma è tra le ragioni che danno una legittimità maggiore alla competizione riconosciuta dall'Unione Ciclistica Internazionale. In tutto il mondo esistono gare locali che portano nomi di regioni o macroregioni non conformi con i libri di geografia, penso ai Paesi Baschi, al Giro del Quebec, delle Fiandre, alla Tirreno-Adriatico, alla Settimana Bergamasca, al Giro del Midi Libre e chissà  quanti altri. Per dovere di cronaca, questo è quanto volevo comunicare.
Marco Chierici

venerdì 23 settembre 2011

Un plebiscito per Andrea Zorandi.



Si è svolto nella serata di Giovedi 22 il congresso per l’elezione del Segretario della Lega Nord di Parma e del direttivo provinciale. La rielezione del Dott. Zorandi, data quasi per scontata, è stato un plebiscito . La sua onestà morale e intellettuale, la sua capacità di relazionarsi e di misurarsi con chiunque è una certezza. La sua correttezza, la sua schiettezza e allo stesso tempo la fermezza nell’esprimere il suo pensiero ne fa un leader ed è stata indiscutibilmente apprezzata da chiunque abbia avuto l’opportunità di misurarsi  con lui. Il Segretario Andrea Zorandi  ha un dna ormai raro in molte persone, politici e non. Ama stare in mezzo alla strada, a contatto con la gente. E’ una di quelle persone che non può che essere comunque apprezzata da qualunque avversario politico e di qualsivoglia colore. Lo aspetta un lavoro non facile, i problemi di Parma sono tanti, le decisioni difficili e il terreno su cui si misurerà è pieno di insidie ma siamo certi che saprà gestire al meglio i tempi duri che lo aspettano. Buon lavoro Andrea.

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sabato 17 settembre 2011

Polizze assicurative illegali. La Corte dei Conti condanna il Comune di parma


La Corte dei Conti ha condannato 33 amministratori del Comune di Parma, tra cui l’ex sindaco Elvio Ubaldi e l’attuale primo cittadino Pietro Vignali, al pagamento complessivo di 369.800 Euro. E’ questo il risarcimento stabilito dalla Corte dei Conti in merito alle polizze assicurative stipulate dagli amministratori a tutela del proprio patrimonio personale in caso di errori nell’amministrazione della cosa pubblica. Coperture giudicate illegali dalla Corte.
“Nei prossimi giorni – replica il Comune di Parma in una nota - la sentenza sarà analizzata con i legali e con le persone coinvolte, cioè gli amministratori che dal 2000 al 2010 hanno rivestito la carica di assessore comunale”, precisando che “ci troviamo dinanzi a una sentenza pilota per centinaia di Comuni italiani che, negli anni, hanno adottato un sistema analogo nella convinzione della sua correttezza”.

lunedì 12 settembre 2011

Tosi: «Berlusconi si faccia da parte» Il sindaco leghista Tosi:

«Lasci il prima possibile. Si è concluso un ciclo».



Flavio Tosi  continua lo smarcamento dall'attuale governo Pdl Lega, chiedendo niente meno che le dimissioni di Silvio Berlusconi. In un'intervista  al Corriere della Sera il sindaco di Verona  ha spiegato: «Un ciclo è concluso. La cosa migliore sarebbe che Berlusconi decidesse di farsi da parte. Ma non nel 2013: il prima possibile». 

Per Tosi  le colpe del premier sono da ricercare «in una gestione della finanziaria pittosto ondivaga», nel «referendum» e nelle «elezioni di Milano..». 

«Le elezioni adesso», ha spiegato Tosi, «sarebbero una cosa da pazzi». Il leghista boccia anche l'ipotesi di un governo tecnico: «I governi degli unti del signore che volano tre metri sopra il cielo e ci spiegano come si governa senza averlo mai fatto, non mi hanno mai convinto».

SERVE UNA SVOLTA NELLA MAGGIORANZA. «Ci vorrebbe», ha affermato quindi, «una svolta dentro la stessa maggioranza». Un passo indietro del Cavaliere, inoltre, «potrebbe portare alla maggioranza nuovi consensi». Per Tosi poi è probabile una nuova manovra «perché questa prevede poche misure strutturali. Senza misure che taglino la spesa» ha aggiunto, «copri semplicemente il buco». «Una cosa è certa»,  ha concluso, «non si può tirare a vivacchiare per un anno e mezzo».
fonte blog: "Questa è la Lega"

martedì 6 settembre 2011

SEQUESTRO PESCE: RAINIERI (LEGA), IN DIFESA DEL MARE CONTRO FURBI E FURBETTI


“Difendere la nostra terra, il nostro sistema agricolo, ma anche il nostro mare non è solo un segno di civiltà, ma anche una risposta alla crisi economica. Per questo voglio ringraziare personalmente il lavoro instancabile degli uomini della Guardia Costiera e delle Capitanerie di Porto”.
Così Fabio Rainieri parlamentare parmigiano della Lega Nord e segretario della Commissione Agricoltura a Montecitorio è intervenuto dopo i sequestri di Chioggia e Pantelleria dove i militari hanno scoperto 3.577 Kg di pesce spada e prodotto ittico sotto misura, oltre a 3.415 Kg di tonno rosso privo dei documenti di tracciabilità (Chioggia) e 8 Km di rete Spadara rinvenuta a bordo di un motopeschereccio (Pantelleria) .
“La difesa del nostro Mare – conclude Rainieri – è una garanzia non solo per i consumatori, ma per tutto il Paese. Chi pesca con mezzi illegali e non produce adeguata documentazione di quanto immette sul mercato crea un doppio danno: alle tavole della nostra gente e al delicato ecosistema. Ecco perché torno a ribadire la necessità di intervenire in fretta con un deciso giro di vite contro furbi e furbetti a difesa della salute dei consumatori e di tutto il nostro Paese” .
Ufficio Stampa On Rainieri

CHE PESCI PIGLIARE Il Mediterraneo si spopola. il Governo estende il fermo.

il Governo estende il fermo alla pesca



Il fermo biologico è ogni anno occasione di polemiche e lamentele. Quest’estate il blocco della pesca, necessario per permettere il ripopolamento dei nostri mari, durerà due mesi nell’Adriatico (dal 1 agosto al 30 settembre) e un mese nel Tirreno (dal 29 settembre alla fine di ottobre). Uno stop prolungato che ha non è piaciuto agli operatori del settore. Per alcuni si tratta di una misura indispensabile, per altri è solo un danno economico. Nonostante siano previste quote di risarcimento, i pescatori, già in difficoltà per la competizione con i prodotti esteri, vivono questa misura come una violenza. La vera violenza, però, la subisce il mare. 
Diversi studi dicono che entro il 2050 le risorse mondiali di pesce collasseranno e che molte specie che oggi siamo abituati a vedere nei nostri piatti diventeranno delle rarità. Secondo laFao circa il 32% degli stock ittici mondiali è esaurito, sovra sfruttato o in fase di ricostruzione. Le dieci specie più comuni nell’alimentazione umana sono tutte sfruttate al massimo.
D’altra parte non servono allarmistiche ricerche, è sufficiente affidarsi ai ricordi. Chi vive in zone costiere e ha più di trent’anni, non può non notare che le nostre acque si sono progressivamente svuotate di vita. 
Per preservare questa enorme ricchezza bisogna allora fare qualche sacrificio, partendo dal piattoLa riduzione dei consumi, non lo diremo mai abbastanza, è la prima regola. Con la diffusione a livello mondiale della moda del sushi, sfizioso ed economico, i consumi di pesce stanno aumentando vertiginosamente. Le specie utilizzate per questa specialità giapponese sono spesso proprio le più minacciate o la cui pesca ha un impatto peggiore, come il tonno, il pesce spada e il salmone. La sushimania si sta diffondendo anche da noi e ne risente il mare e la qualità di quello che mangiamo. Quando si tratta di cibo, grossi consumi e alti livelli di produzione quasi mai vanno di pari passo con la qualità. 
Il problema è globale e, se in Italia si tenta di riparare al danno con il fermo biologico, altre zone del mondo non si pongono il problema e continuano a immettere sul mercato grossi quantitativi di pesce a basso costo che vanno a compensare le carenze della pesca locale, anche durante il fermo biologico. Comprare pesce proveniente dall’estero nei mesi dello stop alla pesca non è una gran soluzione perché fa aumentare la pressione su altri mari. In più si finisce per favorire la concorrenza estera (secondo dati Ismea in Italia il 60% del pesce consumato è importato) e la pesca industriale. Mentre una delle chiavi per una pesca più sostenibile è proprio la piccola pesca tradizionale. Inoltre un prodotto che viene da lontano pesa sull’ambiente con le emissioni di CO2 legate al trasporto e alla conservazione. 
Molto meglio, in quei mesi, ridurre drasticamente o eliminare il pesce dalla nostra dieta per poi farci una bella scorpacciata a fermo terminato. Stando attenti, però, a che pesce mangiamo. Per cercare di fare scelte che non pesino troppo sui nostri mari abbiamo a disposizione diversi criteri. Intanto, quando è possibile, è d’obbligo preferire il piccolopescatore che utilizza metodi tradizionali e il cui impatto sull’ambiente è trascurabile. Avremo la garanzia di un prodotto fresco e supporteremo un’economia tradizionale oggi messa a dura prova dai colossi industriali che dominano il settore. 
Poi bisogna ricordarsi che in pescheria è obbligatorio indicare il nome della specie, la zona di provenienza e se il pesce è stato catturato o viene da allevamenti. Optare per le produzioni locali è sempre la scelta più sostenibile. Sulla questione allevamento o pescatonon esiste una risposta univoca: dipende dalla specie e dalla zona. Alcune qualità di pesce, se allevate, hanno un grosso impatto sull’ambiente, in particolare le specie carnivore, che vengono nutrite con enormi quantità di piccoli pesci catturati in mare. Un altro esempio è l’acquacoltura di gamberetti che sta danneggiando gravemente gli ecosistemi del Sudestasiatico, zona da cui provengono grosse quantità di questo prodotto. In Italia posiamo invece considerare generalmente abbastanza sostenibile la coltura di cozze. 
Quando si fa la spesa in pescheria è inoltre importante fare attenzione alla dimensione degli esemplari venduti. La normativa europea, con specifiche regionali, prevede per ogni specie delle dimensioni minime che garantiscano che l’esemplare abbia raggiunto la maturità riproduttiva prima di essere pescato. Lo stesso ragionamento dovrebbe portarci a scegliere pesci diversi a seconda della stagione. Infatti ogni specie ha un ciclo di vita che si articola durante l’anno ed è importante che gli esemplari possano raggiungere la stagione della riproduzione perché gli stock si mantengano sani e numerosi. 
In generale dovremmo preferire le specie con un ciclo di vita breve (i pesci più grandi hanno un ciclo di vita più lungo) e quelle i cui stock siano integri. Ci sono alcuni tipi di pesce che sarebbe giusto escludere sempre perché a rischio. Un esempio è il tonno di cui gli italiani sono tra i maggiori consumatori a livello globale e che invece è una specie minacciata in quasi tutto il mondo, Mediterraneo compreso. Greenpeace da anni conduce una campagna specifica per ridurre la pressione della pesca sul tonno. Inoltre, fatta eccezione per le sempre meno diffuse tonnare tradizionali (il cui pescato non è certo quello che finisce nelle scatolette dei supermercati), la pesca del tonno ha un forte impatto sull’ecosistema marino, come anche quella del pesce spada che provoca spesso catture accessorie di tartarughe e cetacei. Purtroppo il sistema di etichettatura europeo non prevede l’indicazione del sistema di pesca. Ma è importante sapere che molti metodi industriali danneggiano gravemente i fondali o comportano catture accidentali di tartarughe, squali, cetacei e altre specie. Inoltre nel sistema di pesca industriale gli scarti, ovvero il pescato che viene gettato via, costituiscono il 25% del totale. Questo accade anche perché delle moltissime specie commestibili presenti nei nostri mari, solo una piccola percentuale ha un mercato. E a livello globale si crea un pericoloso circolo vizioso di richiesta, aumento dei prezzi e crescita dei volumi di pesca
Secondo la Fao il 15% degli stock mondiali è sotto sfruttato. Esiste una grande varietà di pesci che oggi ignoriamo ma che in passato erano molto apprezzati. Specie che, se consumate nelle stagioni giuste, sono più sostenibili di quelle commerciali. E magari più gustose. Riscoprirle è lo scopo della campagna Pesce ri-trovato promossa da FishScaleall’interno del progetto europeo Life +
Non dimentichiamoci poi che in Italia abbiamo un’associazione che coniuga la sostenibilitàambientale con quella delle economie tradizionali, la qualità alimentare con il gusto del mangiare bene. Slow Food si occupa da qualche anno anche di Pesce e ha creato dei presidi specifici
Anche in materia ittica la forza del consumatore sta nel fare domande e nel pretendere trasparenza. In pescheria esigiamo informazioni: sono previste dalla legge. Al ristorante, dove non c’è l’ obbligo di indicazione della provenienza, possiamo sempre chiedere. E potremmo riuscire a convincere il ristoratore a fare scelte più sostenibili.

lunedì 5 settembre 2011

I consiglieri di Idv dell’Emilia Romagna spendono 25.000 euro di soldi pubblici per cene nei locali dei vip


Nonostante sia nota la simpatia, per usare un eufemismo, di Marco Travaglio nei confronti di Antonio Di Pietro, persino Il Fatto Quotidiano ha bacchettato Italia dei Valori.
Questo significa solo una cosa: che i consiglieri regionali Idv dell’Emilia Romagna l’hanno combinata davvero grossa.
A noi di Qelsi non resta che copiare/incollare integralmente l’articolo che è apparso il 3 settembre sulle pagine dell’Emilia Romagna del Fatto, a firma David Marceddu.
L’originale si può trovare qui.
Ecco l’articolo:
L’Italia dei Valori dell’Emilia Romagna è di nuovo sotto l’occhio del ciclone e da qualche settimana è alle prese con un nuovo conflitto interno. L’ultimo capitolo della guerra che da un anno si consuma tra i due consiglieri regionali Liana Barbati, numero uno dell’Idv nella provincia di Reggio Emilia e Matteo Riva – che è anche consigliere comunale a Reggio (e da un mese con un piede fuori dal partito) –, riguarda il conto corrente bancario intestato al gruppo consiliare Idv in Regione. Riva, da qualche settimana contesta alla Barbati la spesa di 25 mila euro nel primo semestre 2011 per “spese allegre” e ora minaccia di rivolgersi alla Corte dei Conti.
Al centro delle accuse di Riva l’estratto conto della carta di credito del gruppo Idv in consiglio regionale, estratto riguardante il giugno scorso. Una lista di spese giunta a Matteo Riva, spiega lui stesso, “in busta chiusa” da mani anonime. Tra le “spese allegre” denunciate da Matteo Riva, un conto al ristorante Antica Pesa di Roma di quasi 400 euro. I costi della politica, si dirà. Eppure aprendo il sito internet del ristorante di Trastevere si capisce che il locale ha annoverato tra i suoi clienti personaggi come Leonardo di CaprioJennifer LopezMatt Damon, e decine di altre star di Hollywood. In tempi di austerity per la nostra politica forse la comitiva dipietrista ha beccato il locale sbagliato. Liana Barbati, dal canto suo, spiega. “A Roma qualunque bettola ha le foto col personaggio famoso. A quella cena eravamo in 8, tra consiglieri, addetto stampa e giovani dell’Idv e abbiamo speso speso meno di 40 euro a testa (quasi 50 euro a testa, per essere precisi, ndr)”, tutti soldi in carico al conto del gruppo.
438 mila euro messi a disposizione del gruppo consiliare in Regione, secondo Riva, dovrebbero essere utilizzati per attività istituzionali e non di partito. “Ma quella è attività istituzionale – spiega Liana Barbati –. Andiamo spesso a Roma e in altre regioni per incontrare altri consiglieri, per confrontare il nostro lavoro con il loro”.
Sempre di quella trasferta romana, risalente ai primi di giugno, è il conto di 555 euro pagato all’International palace, un hotel 4 stelle di via Nazionale a Roma, per il pernottamento di 7 persone: “Con quell’albergo abbiamo una convenzione per spendere meno. È un hotel normale. Dopo le 8 di sera non c’erano più treni per Bologna e ci siamo fermati a Roma”, spiega Liana Barbati.
Per Matteo Riva la questione è ancora aperta e qualche settimana fa ha chiesto alla stessa Barbati e ai consiglieri questori dell’Assemblea legislativa emiliano-romagnola (che si occupano dei conti) di avere un resoconto dettagliato delle spese dell’Idv: “Ancora non ho ricevuto alcuna risposta alla mia domanda sulle spese sostenute dal gruppo di cui anche io faccio parte”. Riva infatti in consiglio regionale sarebbe ancora ufficialmente membro della compagine dell’Idv. “Anche se io non li uso voglio sapere come vengono spesi quei soldi. Se con la carta di credito si spendono 25 mila euro in un semestre voglio sapere il resto dei 500 mila euro come viene utilizzato”. Alla trasparenza chiesta da Riva, Liana Barbati risponde: “I nostri conti sono noti, trasparenti e controllatissimi dai revisori della Regione. Chiunque può vederli. Se richiesto possiamo ricostruire in pochi giorni tutte le spese che abbiamo fatto. Se Riva avesse mai partecipato alle nostre riunioni saprebbe esattamente come spendiamo”. Poi Barbati conclude: “Fossimo andati alle Bahamas lo capirei, ma eravamo a cena a Roma e si parlava dilavoro”.
Appena un mese fa i dipietristi di Reggio Emilia si erano divisi anche in città. Riva, unico consigliere in quota Idv in Comune, aveva votato contro un contestato piano di privatizzazioni delle farmacie comunali portato avanti dalla giunta guidata dal sindaco Graziano Delrio del Partito democratico. Da qui la decisione della Barbati di prendere di prendere le distanze definitivamente da Riva. “Da tempo inoltre gli chiedevamo anche di rinunciare alla doppia carica di consigliere comunale e regionale”, spiega la presidente dell’Idv reggiano. Ma Riva ha tenuto le due poltrone.
Lo stesso Riva (che prima di entrare nell’Idv aveva attraversato un ampio spettro politico, dalla Democrazia cristiana ai Comunisti italiani di Diliberto), durante il congresso provinciale di partito del 2010 aveva sollevato dubbi (mai provati) sulla legittimità della elezione di Liana Barbati. Lui era stato messo fuorigioco da presunte irregolarità nella sua raccolta firme e ne era nata una bagarre che aveva messo in allarme il partito a livello nazionale. Poi, nell’estate del 2010 si era aperto un altro fronte di polemica: l’affaire Gheddafi. In occasione dell’ultima visita del raìs in Italia nell’agosto dello scorso anno, Riva era stato invitato al banchetto in onore dell’ospite. Un invito rivolto alla sua azienda Riva &Partners che si occupa di consulenza finanziaria alle imprese.
Ma c’era un precedente. Due anni fa, con un gruppo di imprenditori del reggiano, Riva aveva fatto un viaggio a Tripoli organizzato dall’Isiamed, l’Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo, un ente privato presieduto da Gian Guido Folloni, zio di Riva. Folloni, ex democristiano, fu anche Ministro per i rapporti con il parlamento, tra le file dell’Udr, nel primo governo D’Alema. Da qui l’invito a cena per la Riva & Partners, società legata all’Isiamed, in occasione della visita di Gheddafi in Italia. Del resto, in un’intervista del 2010 al giornale reggiano Reporter.it, Riva disse perfino di aver incontrato il raìs. Alla fine lo stessoRiva spedì alla cena un suo collaboratore dell’azienda placando le polemiche e togliendo dall’imbarazzo il partito di Di Pietro.
Una guerra senza fine quella interna all’Idv che rischia di finire nelle aule di tribunale, almeno a sentire le parole di Riva: “Per ora attendo risposte alle mie domande su quelle spese. Ma se non arriveranno potrei rivolgermi alla Corte dei Conti”. Liana Barbati replica: “Sono tranquillissima, e poi quei soldi li prendono tutti gruppi, mica solo noi”.
I fondi infatti, nel 2010, sono arrivati in base al numero dei consiglieri eletti: come riportato sul sito delMovimento 5 stelle, il Pd riceve 1 milione e 938 mila euro, oltre 900 mila il Pdl, Lega e Idv 438 mila euro, tanto per citare i budget più sostanziosi.

fonte blog: "questa è la sinistra Italiana"

venerdì 2 settembre 2011

Festival Verdi !!


Quando la città e la sua terra , i suoi colori e i suoi profumi toccano profondamente le corde del nostro immaginario, in autunno, intorno al 10 ottobre, data di nascita di Giuseppe Verdi, è in questo momento che vive il Festival Verdi.


Un ballo in maschera, Falstaff, Aida, Messa da Requiem, opera, concerti, guide all'ascolto, convegni, letture dei capolavori che hanno ispirato i libretti delle opere mostre installazioni, trascrizioni e riduzioni delle opere, mostre, installazioni, trascrizioni e riduzioni delle opere per le più diverse formazioni musicali.

Dal 1 al 28 ottobre, giorni vibranti di musica al teatro Regio di Parma, a Busseto e nei teatri e nei luoghi più suggestivi delle terre di Verdi.

Il Festival Verdi, una sfida che si potrà realizzare ancora grazie alle istituzioni e alle maggiori realtà imprenditoriali che hanno sostenuto negli anni la grande musica a Parma.

Bologna, 17 agosto 2011


Tagliare gli stipendi dei direttori delle Ausl ma anche delle Aziende ospedaliero-universitarie dell’Emilia-Romagna. E’ la richiesta della Lega Nord alla giunta Errani: a lanciare il guanto di sfida, sotto forma di interrogazione, è il consigliere regionale Roberto Corradi. "In un momento di grave difficoltà, dove tutti sono chiamati al senso di responsabilità e a fare sacrifici per contenere la spesa pubblica, trovo assurdo che la giunta dell’Emilia-Romagna continui a preservare i privilegi dei “grandi papaveri della sanità” (oltre 50 persone), disapplicando la norma che prevede la riduzione dei loro maxi-stipendi da circa 180mila euro all’anno", afferma il leghista in una nota. Secondo Corradi, basterebbe applicare una legge esistente e seguire l’esempio del Veneto, e anche in Emilia-Romagna "si potrebbe risparmiare più di 1,5 milioni di euro all’anno dagli stipendi dei direttori della sanità, che anche se percepissero 140mila euro annui al posto degli attuali 179mila, non credo rischierebbero l’indigenza".
Corradi ricorda che nel 2001 la giunta guidata da Vasco Errani aumentò del 45% "lo stipendio base dei “poveri direttori generali, sanitari ed amministrativi delle 17 tra Ausl ed Aziende ospedaliere, incrementandolo di circa 50mila annui, per un totale (comprensivo di premio di risultato) di 179.727 euro di stipendio annuale", cioè "500 euro al giorno". Ma sette anni dopo, nel 2008, il Governo ha emanato la legge 133 che «imponeva alle Regioni di ridurre del 20% i compensi dei direttori generali, sanitari ed amministravi della sanità». Secondo una recente ricerca di Anci-Federsanità, il 65% delle Regioni si è adeguato, le altre invece no e tra queste ci sarebbe l’Emilia-Romagna. Per questo Corradi ha presentato una risoluzione per impegnare la giunta regionale a ridurre gli stipendi dei direttori. "A differenza del vicino Veneto, dove il leghista Zaia ha applicato il taglio degli stipendi, la Regione Emilia-Romagna è tra le poche che non hanno applicato la legge 133/2008, scegliendo di non ridurre del 20% i “miseri” stipendi della cinquantina di direttori, che grazie alla “benevolenza” della giunta regionale continuano a percepire circa 500 euro al giorno".
Ma a replicare alle parole di Corradi è Leonida Grisendi, reggiano, direttore dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma ed ex direttore generale Sanità e Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna: "I nostri compensi - dice - sono fermi dal 2001 e subiscono già dei tagli.

“Dimenticando ovviamente di dire che nel 2001 la Giunta guidata da Vasco Errani "correva" ad aumentare del 45% lo stipendio base dei "poveri" Direttori Generali, Sanitari ed Amministrativi delle diciassette tra AUSL ed Aziende Ospedaliere dell'Emilia-Romanga, incrementandolo di circa 50.000 annui, per un totale (comprensivo di premio di risultato) di € 179.727,00 € di stipendio annuale (500 euro al giorno).”

Poi continua con una ipocrisia e faccia tosta vergognosa : Ciò che la manovra di Ferragosto ha stabilito per i privati, a noi è già stato applicato con la manovra del 2010. Tagli del 5% per i redditi fino a 90mila euro, e del 10% per quelli che superano i 150mil"».