mercoledì 26 dicembre 2012


Imu, i 3 miliardi incassati sulla prima casa già spesi per pagare il Fondo Salva Stati.

L'Imu è un salasso per tutte le famiglie:  Garavaglia smaschera i tecnici: "Soldi usati per pagare, in anticipo,  la seconda rata del Fondo Salva Stati"

Appuntamento in cassa per l’Imu. Il saldo della tassa sulla casa dovrebbe portare un gettito di circa 15 miliardi di euro, che sommati ai 9 pagati a giugno in acconto porterebbero l’incasso a 23-24 miliardi di euro, un po' più rispetto ai 21 che erano stati stimati nel decreto "salva Italia".
Ma che fine hanno fatto i soldi incassati dall'erario pubblico grazie all'imposta sulla prima casa?
"Il buon Monti ha deciso di anticipare la seconda rata del Fondo Salva Stati, che l'Italia avrebbe dovuto pagare l'anno prossimo, a quest'anno - ha spiegato il senatore leghista Massimo Garavaglia - in questo modo si è trovata a dover sborsare 2,7 miliardi in più, cifra che ha potuto coprire grazie ai 3 miliardi incassati grazie all'Imu sulla prima casa". 

Sin dalle primissime battute i lumbard hanno preso le distanze dalla politica economica portata avanti dai tecnici. Lo stesso Silvio Berlusconi ha spiegato che la sfiducia del Pdl al premier Mario Monti sia dovuta all'eccessivo rigore applicato in questi tredici mesi di governo. In poco più di un anno i contribuenti italiani hanno dovuto far fronte a nuove tasse per oltre 40 miliardi di euro. E la pressione è schizzata, stando ai dati del Centro studi della Confindustria, al 53,9%. "Il risultato è stato che il prodotto interno lordo è calato di tre punti percentuali - ha spiegato Garavaglia ai microfoni di Porta a Porta - e, solo in Lombardia, almeno 3mila aziende hanno trasferito la sede in Lugano". Tra tutte le tasse introdotte dall'esecutivo tecnico, l'Imu è sicuramente la più odiata perché va a colpire un bene essenziale come la casa. E, adesso, ci si trova a dover mettere nuovamente mano al portafoglio per far fronte all'ultima rata. Secondo la Conf-edilizia, per il saldo dell’imposta si arriverà in alcuni casi a pagare anche il doppio rispetto all’acconto .

Tanto che tre italiani su cinque sono ricorsi ai risparmi realizzati negli scorsi anni per pagare l’imposta sulla prima casa.
L’Imu grava pesantemente sulle tasche dei contribuenti: ciascuna famiglia italiana proprietaria di almeno un immobile dovrà versare in media 1.216 euro di tasse di proprietà nelle casse del fisco, a fronte dei 437 del 2011, con un aggravio di costi pari a 780 euro. Più in generale, si calcola un gettito complessivo di 23,4 miliardi. Chi per qualsiasi motivo non riuscisse a saldare l’Imu entro domani potrà comunque pagare la tassa sugli immobili nei giorni successivi con una mini-sanzione. Nonostante la pressione fiscale sia passata dal 48,6% al 53,9%, i conti dello Stato non sono certo migliorati. Anzi, settimana scorsa il debito pubblico ha sfondato la soglia psicologica dei 2mila miliardi. E ancora: nel giro di un anno il rapporto tra debito e pil è passato dal 120% al 128%. "Durante gli anni del pentapartito il rapporto tra debito e pil era aumentato di quattro punti percentuali - ha spiegato Garavaglia nello studio di Bruno Vespa - Monti è riuscito a fare ben peggio". A pesare sui conti pubblici ha contribuito, sicuramente, gli impegni che il governo ha deciso di assumersi nei confronti dell'Unione europea. Oltre ad aver sottoscritto il "Meccanismo europeo di stabilità" (Esm), meglio conosciuto come "Fondo Salva Stati", il governo italiano è corso in aiuto quei Paesi (come la Grecia, la Spagna e il Portogallo) che si trovavano sull'orlo del default. Un esborso che è venuto a costarci la bellezza di 46 miliardi di euro, la metà dei quali a fondo perduto. "È possibile che il governo può versare 46 miliardi di euro agli altri Stati dell'Ue - si è chiesto Garavaglia - e non riesce a prestarli alle nostre imprese?". A differenza di tutti gli altri Paesi membri, il Professore ha infatti pensato bene di anticipare la seconda rata dell'Esm alleggerendo le casse dello Stato di altri 2,7 miliardi di euro. "Ecco dove sono andati a finire i 3 miliardi di euro raccolti con la tassa sulla prima casa", ha concluso l'esponente del Carroccio.



lunedì 24 dicembre 2012


I MIGLIORI AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI ... LEGHISTI ... E NON !!!

lunedì 17 dicembre 2012

Gentile Direttore,

solo poche righe le chiedo per correggere una citazione di Pino Agnetti contenuta nella sua lettera, diretta al sottoscritto, pubblicata oggi (lun 17.12). Agnetti è caduto in una "disattenzione" leggendo parzialmente la storia dell'IMU, tratta immagino da wikipedia e ha fatto un copia-incolla biricchino. Additandomi come simpatizzante della lega, quasi fosse un delitto, mi ricorda che l'IMU fu introdotta dal governo Berlusconi, ma distrattamente o volutamente non ha letto il paragrafo successivo.E' si vero che l'IMU è stata introdotta dal governo Berlusconi con il d.lgs n. 23 del 14 marzo 2011 (articoli 7, 8 e 9) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nº 67 del 23 marzo 2011, ma, come precisato subito dopo, se ne stabiliva la vigenza a partire dal 2014 limitatamente agli immobili diversi dall'abitazione principale (art. 8, comma 2°, d. lgs. 23/2011), cioè escludendo le prime case. Il governo Monti i ha profondamente modificato la natura dell'imposta rendendola di fatto una nuova ICI sulle abitazioni principali e ne ha anticipato l'introduzione al 2012 colpendo anche i milioni di italiani proprietari della sola casa in cui vivono, acquistata con denaro già tassato. Per tutto il resto, signor direttore, mi occorrerebbe troppo spazio per relazionare sul risultato del governo tecnico. Grazie


marco chierici

sabato 15 dicembre 2012

sabato 8 dicembre 2012


ADDIO A MONTI (quando la politica diventa poesia...)

Addio, Monti sorgente dal nulla, ed elevato dal Quirinale; guida iniqua, nota a chi lavora tra noi, e impressa nel nostro retro, non meno che lo sia l’agire de’ suoi più familiari; collaboratori, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle lacrime posticce; ville sparse e prime case son tassate, come branchi di pecore paghiamo e sospiriamo; addio! Quant’è lieve il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che ti ha chiamato volontariamente, tratto dall’inganno di chi voleva l’altrui fortuna, si disabbellirono, da quel momento, i sogni della ricchezza; egli si meraviglia d’esserci potuto cascare, tornerebbe allora indietro, e non vuol credere che, un giorno, potrebbe ricomparir rigoroso. Quanto più si avanza il triplice partito, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quel Governo informe; l’aria gli par gravosa e morta
; s’inoltra mesto e disattento nel futuro tumultuoso; il vecchio aggiunto al vecchio, gli sprechi che finanziano altri sprechi, pare che gli levino il respiro; e davanti al Paese ammirato dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, a come sarebbe bello il suo nord, alla cosuccia cui Monti aveva messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprò con sacrifici immani, quand’era ricco senza Monti. Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una realtà diversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia qui Monti, e può avviarsi in traccia di programmi che ha sempre visto sfumare, e non ha mai potuto, nemmeno con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio! Chi dava a voi tanta giocondità è finito; e non turberete mai più la gioia dei nostri suoi figli, sarà il Nord a prepararne loro una più certa e più grande.

venerdì 7 dicembre 2012

mercoledì 5 dicembre 2012

giovedì 29 novembre 2012

lunedì 26 novembre 2012

LE SPESE PAZZE DEL PARLAMENTO EUROPEO...CHE OVVIAMENTE PAGHIAMO NOI !!!


AGGIORNATO IL 23 Novembre 2012
8 giu – A titolo informativo, ma anche in risposta alle inconsistenti accuse di Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo e alla guida dell’Assemblea dell’Unione per il Mediterraneo, vi proponiamo un elenco, anche se incompleto, dei miliardi spesi dalla UE (e dall’Italia) negli ultimi mesi in aiuti ai paesi della sponda sud del Mediterraneo e non solo…
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Migranti e cooperazione: la UE stanzia 380 milioni di euro per il programma Aeneas 2007-2013

LINK al sito  http://gek60.altervista.org/2012/11/le-spese-pazze-della-ue-che-impoveriscono-gli-stati-membri/

domenica 25 novembre 2012


Dedicato a chi pensa prossimamente di andare a votare per chiunque fino ad ora e’ stato complice di questo “brigantesco governo” !!!

''Le dichiarazioni ottimistiche del presidente Monti sull'uscita dalla crisi, sono frutto di una pura fantasia pre-elettorale. Affermare che l'economia è in ripresa ha il sapore di una amara ironia nei confronti degli italiani che vivono tra milioni di difficoltà e non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese. La disoccupazione sta aumentando, entro fine anno 118 mila esercizi commerciali chiuderanno i battenti ed il Pil è sotto le previsioni dell'Ocse. E' questa la ripresa del Governo Monti? Un Governo serio e credibile ha il dovere di dire agli italiani le reali condizioni dell'economia e quali saranno le iniziative che intenderà porre in atto per una reale ripresa economica e per ridare alle famiglie quel potere d'acquisto che gli permetta almeno di sopravvivere''. L'ottimismo e la falsità del "Berlusca" in confronto fanno ridere.
Le tanto sbandierate dichiarazioni di riforme di Monti che imperterrito continua a fare proclami in giro per il mondo ve le ricordate? Ma soprattutto vi ricordate che dovevano essere EQUE !
La spesa pubblica è aumentata, Il debito pubblico pure, il federalismo che anche l'opposizione del vecchio governo vedeva come una vera ed efficace riforma istituzionale è scomparso, i tagli ai e dei parlamentari sono stati chiusi in qualche cassetto buttando via la chiave,  l'enorme discussione sulla riforma dell'articolo 18 del cosiddetto statuto dei lavoratori rappresenta come ormai è palese anche ai più ingenui soprattutto una battaglia ideologica tra una parte degli industriali ed una parte del sindacato.
I dati sulla disoccupazione comunicati dall'Istat evidenziano su base annua un aumento del 16,6% del numero di disoccupati.
In particolare colpisce il tasso di disoccupazione dei 16/24enni che ha raggiunto il 31,9%. Di fronte all'estrema gravità della crisi che colpisce il lavoro non può che accettarsi con molta rassegnazione ogni provvedimento che miri a favorire l'occupazione in particolare delle fasce più deboli del paese che sono i giovani e le donne. Anche se le leggi che regolano i licenziamenti sia quelli individuali che collettivi esistono sia il settore privato che per quello pubblico come dimostrano le centinaia di migliaia di lavoratori che con questa crisi sono usciti al mercato del lavoro. Nella sostanza tuttavia la motivazione formale che sta alla base di tale intervento dell'articolo 18 così come formulato costituisce un impedimento alle aziende che vorrebbero assumere nuovi lavoratori, Infatti i complessi vincoli che tale norma impone è tale da scoraggiare gli imprenditori ad effettuare nuove assunzioni.
Un meccanismo contorto che si ritorce soprattutto sui giovani ai quali vengono esclusivamente proposti contratti a tempo determinato e ricordiamo che sono oltre 46 le forme di lavoro di questo tipo.
Ma mentre l'Europa promuove comunque la riforma di Monti limitandosi a definirla "ambiziosa",  i maggiori media sono stati ben attenti a non riportare le parole del Wall Street Journal che ha definito tutto questo un pericoloso riavvicinamento "all'abisso Greco".
Molti autorevoli economisti (e anche noi in verità) continuano a ritenere che l'intera manovra dell'attuale governo sia soltanto un'opera di esperto "maquillage",   assolutamente non adatta a colpire i veri nodi dello sviluppo del paese ma capace solo di comunicare un forte messaggio di cambiamento ai mercati finanziari.
Da questo punto di vista una manovra abile e scaltra, idonea solo, in momenti come questi, a rasserenare le banche internazionali nel modo più facile, colpendo le pensioni, il lavoro, la tassazione in generale. Ora è venuto il momento della pubblica amministrazione e delle autonomie locali. L'utilità pratica di tutto questo !? Pressoché nulla !!! L'unico effetto sarà di dare a qualche imprenditore capriccioso lo strumento per colpire qualche lavoratore "rompiballe" di cui fino ad oggi non ha potuto liberarsi e per poter così dimostrare chi effettivamente comanda in azienda.
Per il resto!?  Come appunto dicevo, purtroppo, nulla di più !!!

Finora il governo Monti nato sull' inpulso della Banca Centrale Europea, "leggasi Germania", per tramite del presidente Napolitano con la motivazione, più o meno reale,  di salvaguardare la situazione finanziaria dell'Italia ed alleggerire il peso degli interessi sul debito pubblico è andato avanti come un treno.  I partiti intimiditi  dall'allarmismo finanziario, dai pressanti "severi moniti" del Presidente della Repubblica, timorosi di assumersi la responsabilità della costituzione di un nuovo governo ci sono sottomessi quasi senza discutere alle decisioni di Monti e del suo governo concedendogli nei suoi primi 100 giorni ben 12 voti di fiducia uno ogni settimana è il seguito non è stato diverso.
E male ha fatto fino ad ora la politica ed i partiti a sostenere la linea "brigantesca" del governo.
Sbagliano soprattutto perché rafforzare il governo dei banchieri, del presidente e della Germania indebolisce ulteriormente il loro ruolo è il paese intero,  ruolo che non riuscirá più a riconquistare, piegandosi volente o nolente a quei famigerati poteri forti di cui  la maggior parte della gente non si rende conto ma che esistono, eccome se esistono.

Ilpensieroverde.com

Comunicato stampa della Lega Nord Parma - 
Sinagoga: da che parte sta la Parma democratica e liberale?




Quando abbiamo letto dell'inqualificabile episodio di disprezzo verso una comunità, quella ebraica, storicamente bersaglio delle peggiori nefandezze, abbiamo deciso di "stare a guardare": volevamo osservare, capire le reazioni della città, tutta intera, nessuno escluso, certi che le manifestazioni di solidarietà sarebbero state "istituzionali", blande e limitate. 
Purtroppo abbiamo avuto ragione.
Abbiamo quindi letto con estremo piacere, condividendolo, l'articolo di Pino Agnetti sui troppi e “chiassosi” silenzi da parte di istituzioni ed associazioni parmigiane. Di due in particolare il silenzio è stato assordante: l'amministrazione comunale di Parma e il Forum Interreligioso. Probabilmente il sindaco Pizzarotti e la sua Giunta sono troppo impegnati, per occuparsi di un episodio ritenuto evidentemente marginale, a lasciare al freddo la cittadinanza, ad ignorare l'escalation della criminalità, a togliere benefici acquisiti nei decenni da parte dei parmigiani per l'accesso ai servizi, vedi asili nido, cui avrebbero diritto avendo per anni pagato onestamente e con sudore le tasse. Questo silenzio del Comune 5 Stelle assume caratteri ancora più negativi se si considera che, nonostante molteplici sentenze e ingiunzioni, permette l'utilizzo illegale della moschea spendendo i nostri soldi per mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza stradale durante le feste della comunità islamica: manifestazioni che, se pur costituzionalmente sacrosante, non si possono svolgere nell'illegalità, nel disprezzo delle leggi e degli altri cittadini.
Lo stesso atteggiamento discriminatorio spiega il silenzio del Forum Interreligioso, del suo presidente e dei suoi sodali. Ripetutamente li abbiamo ascoltati e letti nelle loro esternazioni a favore della moschea, eludendo e "sbeffeggiando" le sentenze dei tribunali italiani, contro gli studenti che, a ragione, si sono rifiutati di andarla a visitare e contro chi, come la Lega Nord, non la pensa come loro: persino quando proponemmo la messa in sicurezza e l'aumento dei servizi della storica mensa dei poveri della città.
Questo silenzio e' la dimostrazione più lampante di chi siano i veri razzisti e di quanto alcuni siano intolleranti verso chi, per cultura, religione, ma soprattutto ideali, non si uniforma al loro pensiero: atteggiamento molto più simile a storiche dittature politiche o religiose, tornate ahimé attuali, di cui il mondo intero paga le conseguenze. Intolleranza che sfocia sempre più spesso in gravi episodi di inciviltà, di aggressività e di gratuita violenza come quello, seppur diverso, di cui sono stati protagonisti alcuni genitori, più immaturi dei loro giovani figli, che hanno aggredito l'arbitro per un presunto torto subito dai loro ragazzi durante una partita di calcio. E anche qui molti, troppi silenzi.
Intravvediamo in questa nostra società un disegno ben articolato da parte di pochi potenti, in posizioni privilegiate, per cercare di ridurre gli altri cittadini in uno stato di povertà, ignoranza e sottomissione; ovviamente per comandare meglio: attenti al lupo!
Il cacciatore potrebbe arrivare tardi…

Lega Nord – Sez. Parma città – Dip. Famiglia, Nuove Generazioni, Futuro.

martedì 20 novembre 2012

http://redditest.agenziaentrate.it/


Da oggi è possibile compilare il vs redditest, l'ultima cosa strana del ns Stato. Provate! Vedrete se siete coerenti o no con la mente contorta del Governo. Chi ha un'auto esagerata e la utilizza 20 domeniche all'anno è trattato come se la utilizzasse tutti i giorni. Chi paga una vacanza con assegno da mille euro è più penalizzato di uno che fa 10 viaggi all'anno pagando cash. Insomma è una mostruosità tutta italiana. I furbi rimarranno furbi e i coglioni rimarranno coglioni.

 Fate il vostro test, è gratis !!!

venerdì 16 novembre 2012

Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE !“Se alla c...

Il Pensiero Verde: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE !
“Se alla c...
: BORGHEZIO : ABBIAMO DIRITTO DI SAPERE ! “Se alla cena e al summit segreto del Bilderberg a Roma interviene il Premier Monti e/o qualc...

Crisi, chiusi centinaia di negozi, la strage dal centro alle periferie.
Abbigliamento, cartolerie e tessuti i settori falcidiati dalla recessione. I motivi: costi di gestione eccessivi e drastico calo dei consumi. In via Padova anche la comunità cinese registra i primi segnali di debolezza.

Chiusi per sempre: in tre anni in città sono spariti nel nulla 22 fruttivendoli, 48 panetterie e 17 macellerie. Tra centro e strade più periferiche si sono persi 112 negozi di abbigliamento e 16 botteghe specializzate in articoli sportivi; i bambini hanno 14 vetrine di giocattoli in meno davanti a cui sognare e 86 cartolai in meno per il rifornimento di quaderni; e per acquistare una grattugia bisogna girare un bel po’, visto che 84 empori di casalinghi hanno cessato l’attività. Affitti troppo cari, discount competitivi e calo drastico dei consumi spengono le vetrine, e come durante un’epidemia, il contagio fa in fretta a dilagare.

Così se da tempo via Mazzini, due passi dal Duomo, è in preda alla moria di negozi, con conseguente degrado e incuria, la sindrome da chiusura diffusa si sta spingendo in tutta via Albricci, fino a raggiungere via Torino verso il Carrobbio. «Non era mai successo prima e sicuramente — ammette Giampaolo Mignone, titolare di MM e vicepresidente di Anvit, Associazione negozianti di via Torino — gran colpa è da imputare a canoni esosi: 100mila euro annui per 100 metri quadri sono inaccessibili soprattutto per chi ha una piccola attività. Basta un anno di magra e con affitti così si è costretti a chiudere». La sequela di cartelli affittasi appesi alle vetrine ha un effetto deterrente su chi fa shopping: «Ora in via Torino la gente cammina fin verso la Fnac, poi gira e torna indietro al Duomo perché oltre c’è il vuoto».

A metà anche corso di Porta Romana: «Fino all’incrocio con via Lamarmora regge — spiega Stefano Fornaro, consigliere dell’associazione di via — poi verso la periferia iniziano gli acciacchi. Hanno chiuso Gusella, la boutique Liolà e un’agenzia viaggi. La libreria è diventata una banca, l’ennesima». L’aura triste della vetrina sfitta agisce come un diserbante: dove si instaura non cresce più nulla. Così Alessandro Casbelli, commerciante orafo in via Mazzini, ha raccolto 250 firme di residenti e negozianti e le ha appena inviate al sindaco insieme a vecchie fotografie della via scattate un secolo fa: «Era la zona delle botteghe, degli artigiani, possibile che sia ridotta così e che l’amministrazione la lasci trasformare in una latrina a cielo aperto?».

Ci sono strade, come via Washington, che un tempo contavano sulla clientela della Milano “bene”, mentre ora sono finite nel dimenticatoio; Peter’s Shoes, storico negozio di calzature, dove a fine anni 70 si affollava chi cercava i mitici stivaletti Barrows, ha cessato l’attività in primavera e al suo posto ha appena aperto un ambulatorio veterinario. «Hanno chiuso due tintorie, due agenzie viaggi e una merceria in pochi mesi — spiega Eugenio Marchitelli, presidente dell’associazione di via Washington — . Del resto, anche pagando solo 1.500 euro al mese per un buco di negozio, quanti bottoni bisogna vendere per starci dentro?» Tincati, dal ‘65 con le sue boutique in viale Piave, ha rinunciato al dettaglio per dedicarsi alla sartoria, ma i locali che danno su piazza Oberdan sono ancora vuoti. Ha chiuso Piave 38, storico marchio d’abbigliamento e ha abbandonato il campo per mancanza di lavoro anche La casa sul viale, tappezziere.

Non va meglio fuori dal centro: in via Padova hanno chiuso 22 negozi in 4 anni, ci sono botteghe trasformate in appartamenti e perfino l’abilità commerciale della comunità cinese inizia a dare segni di debolezza: «All’altezza di via Ponte Nuovo — spiega Alessandro Valsasina, dell’associazione di via — una cartoleria cinese ha aperto tre anni fa per far concorrenza al cartolaio italiano attiguo. L’italiano ha chiuso l’anno dopo, e il cinese qualche mese fa». Via un autoaccessori, via la profumeria, via il negozio di telefonia e via anche l’ultima macelleria: a settembre in via Ripamonti 6 botteghe hanno chiuso: «Ora le proprietà tentano di abbassare i canoni, finalmente — spiega Franco Calabrese, pellicciaio e coordinatore dei negozi di via — ma anche 1.000 euro per 60 mq paiono troppi». E mostra l’autosalone trasformato in sala giochi.

Bingo e sale da gioco, del resto, sono le uniche attività in ascesa: da 92 nel 2009 sono ora 111. Una dozzina i negozi scomparsi nel nulla in via Lorenteggio e altri «si trascineranno fino a fine 2012, per poi abbandonare a inizio anno nuovo», dice con tristezza Gaetano Bianchi, che rappresenta i commercianti di zona. Pur pessimista, Bianchi ha un’idea fissa: «Trasformiamo queste vie depresse in vie chiuse al traffico; le isole pedonali fanno bella la città e dove la città è bella lo shopping cresce».

fonte web

domenica 11 novembre 2012



GRAZIE LEGA !

E' partito da piazza Malpighi a Bologna la RIUSCITISSIMA manifestazione organizzata dalla Lega Nord per protestare contro il governo Monti, e alle sue politiche fiscali. Alla guida del corteo Roberto Calderoli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e il il segretario emiliano, Fabio Rainieri. 
Al termine del corteo l' intervento di Roberto Maroni 








martedì 6 novembre 2012

- Di chi è la colpa?


Ci sarebbero tante cose da dire sullo Stato, sulle sue funzioni e sui valori che deve difendere.  Purtroppo corruzione, opportunismo e potere di pochi, spesso residui delle età passate, hanno minato seriamente questi valori e, assieme ad essi, la qualità della vita. Affari sporchi contro lo Stato ed il suo patrimonio, costruito con il lavoro degli onesti cittadini, hanno toccato livelli oggi inaccettabili e intollerabili. Intanto continua il malcostume di una classe dirigente, italiana ed europea, acerba e irresponsabile, incapace di dare risposte efficaci per contrastare la guerra finanziaria che rende l'UE, e di conseguenza tutti gli Stati membri, debole e indifesa di fronte alle speculazioni internazionali. Ciò che è cambiato e peggiorato dal secolo passato ad oggi, sono i valori patriottici, della famiglia, dell’onestà e della libertà che la maggioranza del popolo, un tempo, portava nel cuore e nella mente. Sembra assurdo ed antistorico, ma in pochi oggi si accorgono che la Libertà è inesistente, in una società dove le menti sono condizionate da una comunicazione attiva e passiva, che le nuove tecnologie portano in ogni casa, in ogni mano e mente, dall’infanzia in su.
Un esempio semplice ma emblematico della logica che si è consolidata negli ultimi anni, lo vediamo facendo riferimento all'ambiente che ci circonda, che continuiamo ad inquinare sempre di più, sempre peggio, senza poter scegliere di non farlo. È così che ad esempio i cittadini padani diventano corresponsabili (anche se spesso indicati come reali responsabili da chi ne trae giovamento) dell’inquinamento, perché devono spostarsi per lavorare e far viaggiare le merci. Così vengono tassati, menomati nei diritti d’uso di veicoli profumatamente pagati, ma ugualmente costretti al loro utilizzo quotidiano. 
Di chi è la colpa?
Stesso ragionamento vale per il gioco d’azzardo che diventa droga, pubblicizzato e sostenuto dallo Stato che ne trae lauti profitti, così come il fumo o le droghe informatiche, che sembrano incontrollabili, forse volutamente, perché producono business a vari livelli, privati e pubblici. Ecco allora che ritornano pesanti un dubbio e una riflessione. Qualcuno ha interesse a raccontarci che oggi siamo più liberi, che siamo tutelati nei nostri diritti, ma in realtà chi ci narra questo è proprio chi detiene il potere: narrare, termine più adeguato visto che si tratta di una favola. La verità è che questa fortissima crisi economica distrugge vite, opprime l’esistenza dei ceti più deboli, uomini che per alcuni eletti hanno meno valore dello SPREAD, ma in questo caso è proprio indebolendo la base che il vertice si fortifica: evento concettualmente sbagliato, che pagheremo caro.
I Governi dei Banchieri lo sanno bene e stanno cercando di assumere il controllo assoluto sulla popolazione: controllo economico e dell’informazione prima di tutto. Nell’era in cui le politiche nazionali non spettano più ai singoli Stati ma alle lobbies finanziarie, e nell’era in cui l’informazione ancora più diffusa, quella televisiva, è ormai paragonabile alle campagne informative dei regimi della cortina di ferro, i cittadini si sentono inermi e spaesati, succubi di tutti i soprusi che ricevono e proni verso le decisioni più scellerate che i propri governanti sono in grado di adottare. Fa male, ma questo è il quadro attuale della situazione, per alcuni aspetti ereditata da anni di soprusi, ma per molti altri, per la maggioranza, acuita dalle scelte miopi del Governo attuale che non cercano il bene dei cittadini, ma solo quello delle Banche e della Casta.
La Lega Nord vuole ribellarsi a questa situazione di empasse. L’11 Novembre ci ritroveremo tutti a Bologna, alle 10.30 in piazza Malpighi e alle 12.30 a Porta Saragozza, per una grande manifestazione contro il Governo Monti, il Governo dei Banchieri e dei Poteri forti. Scenderemo in piazza per urlare forte il nostro "NO" a queste prevaricazioni e per dire che per il Nord esiste un futuro diverso e migliore: noi sappiamo come raggiungerlo.
PRIMA IL NORD!


Comunicato stampa della Lega Nord Sezione Parma Città